3D TV, lo spettacolo a tre dimensioni

In un prossimo futuro non serviranno più gli abituali occhialini per vedere le immagini televisive in 3D, ci saranno i display 4K autostereoscopici: è in quella direzione che sta andando la ricerca. In attesa di una tecnologia autostereoscopica finalmente consumer friendly, gli occhialini sono il mezzo per replicare a casa l’emozione, lo stupore, l’incanto spettacolare che viviamo al cinema assistendo ad uno dei tanti blockbuster di stagione, sia esso un film d’animazione o d’azione. Secondo la società di ricerca e consulenza DisplaySearch, le vendite mondiali di televisori 3D hanno toccato nel 2012 i 41,5 milioni di modelli, numero nettamente superiore rispetto ai 24,1 del 2011 e ai 2,2 del 2010. L’interesse per la stereoscopia è dunque in deciso aumento.

La stereoscopia, che si basa fondamentalmente sulla disparità delle immagini, cioè sulla distanza orizzontale dei due punti di vista, è oggi il metodo più diffuso per l’acquisizione e la distribuzione di video 3D. Questa tecnologia ha ricevuto un forte impulso dall’avvento sul mercato dei pannelli HD; ciò ha permesso infatti di portare la stereoscopia sugli schermi consumer con risultati di grande qualità. Diversamente, in passato, l’effetto stereoscopico appariva appiattito e, di conseguenza, scarsamente interessante per i consumatori.

Anche le produzioni live in 3D, come le trasmissioni sportive o i grandi eventi, presentano standard di sofisticatezza molto elevati al fine di evitare disallineamenti di colore o perdita della messa a fuoco tra due telecamere, vizi che possono compromettere l’effetto tridimensionale. Nel percepito delle persone il 3D evoca scenari contemporanei, se non addirittura futuri. Eppure è curioso notare che la stereoscopia fu inventata nel lontanissimo 1838 dall’inventore inglese Charles Wheatstone e la TV stereoscopica fu presentata per la prima volta nell’agosto del 1928 da John Logie Baird a Londra.

Dal 2008, anno in cui è stato lanciato il primo canale televisivo 3D dal network indipendente giapponese BS11, sono stati finora inaugurati oltre 30 canali specializzati tra gli Stati Uniti, l’Europa, l’Australia e l’Oriente inclusa la Cina (pur se ancora in fase di test).